«La crescita del tasso di inattività rilevato dall’Istat è bruttissimo segnale che la dice lunga sulla crisi del mercato del lavoro nel nostro Paese e sui risultati del Jobs Act». Così Rossella Muroni, coordinatrice della campagna elettorale di LeU, sui dati Istat sul lavoro, sottolineando che «la ripresa del lavoro zoppica pesantemente». «A crescere – osserva – è stato solo il lavoro precario e di bassa qualifica e si è registrata una crescita esponenziale del part-time involontario: il 19% delle donne e il 6% degli uomini lavora meno di quanto vorrebbe. Anche per questo è aumentata la povertà: molti italiani lavorano poche ore a settimana e per quello non arrivano a mille euro. Dobbiamo rivedere la giungla dei contratti creata negli ultimi decenni e restituire fiducia alle persone con gli investimenti giusti. Gli sgravi alle imprese del Jobs Act sono costati 20 miliardi di euro; quei soldi si potevano investire in ricerca, innovazione, infrastrutture e conversione energetica».