Lo avevo chiesto in Parlamento, nel mio intervento alla Camera dei deputati, quando la maggioranza, con Berlusconi e Salvini, si apprestava a votare la fiducia (multipla) al Rosatellum.
Chiedevo ai colleghi di «essere liberi» e di essere, per una volta, costituzionali, dopo che la Corte aveva bocciato il precedente capolavoro italico e i cittadini avevano bocciato la riforma boschiva.
Lo stesso messaggio mi sento di rivolgerlo a chi andrà a votare, chiedendo per prima cosa che si vada a votare, perché l’astensionismo è quella cosa che per prima premia i pochi rispetto ai molti dello slogan corbyniano. E che si scelga ciò che ci rappresenta di più, in un sistema che è, soprattutto, proporzionale. Pensando al 4 marzo e a ciò che succederà dopo, nel Parlamento e nella politica italiana.
Siate liberi. È l’unica cosa che conta.