Liberi e Uguali ha scelto la Calabria per lanciare le sue proposte sulla Sanità pochi giorni fa. La regione è una di quelle dove i livelli minimi delle prestazioni non vengono raggiunti (erano due, negli ultimi anni sono diventate quattro) e dove la gestione della Sanità è commissariata da anni. Tra le proposte presentate da Pietro Grasso c’è anche quella di assumere personale medico e ospedaliero. 40mila assunzioni, dice Liberi e Uguali.
Una mossa assistenziale per assumere personale? Una promessa elettorale alla Berlusconi? A giudicare dall’allarme lanciato dalla Federazione medici di medicina generale (Fimmg) e dal sindacato dei medici dirigenti Anaao, pare proprio di no. Le organizzazioni di categoria parlano di ‘emorragia’ di 45.000 medici nei prossimi 5 anni, un’emorraggia “che riguarderà sia i medici di famiglia sia i medici del Servizio sanitario nazionale. Allarme ancora maggiore a 10 anni: al 2028, infatti, saranno andati in pensione 33.392 medici di base e 47.284 medici ospedalieri, per un totale di 80.676”.
Il tema è quindi quello di sostituire i medici, cominciare a formarli mentre prende forma questo esodo delle generazioni precedenti.
I numeri delle organizzazioni dei medici, guarda caso, somigliano a quelli di Liberi e Uguali. Anche noi nella nostra proposta parliamo di rischio di collasso del sistema dovuto anche ai tagli di questi anni.
I tagli alla spesa per il finanziamento statale al sistema sanitario nazionale tra il 2014 e il 2020 sono intorno ai 36 miliardi. Dal 2010 al 2016, la spesa per il personale dipendente si è ridotta di 2,3 mld. Rispetto al 2009, anno con il massimo numero di occupati nella sanità pubblica, a fine 2015 risultavano impiegate 40 mila persone in meno (dati MEF).
L’Italia spende 2400€ per abitante in assistenza sanitaria, a fronte dei circa 4000 di Gran Bretagna, Francia e Germania. Per la Sanità spendiamo il 6,8 per cento del Pil, mentre è l’8,6 in Francia e il 9,4 in Germania.
«L’allarme lanciato dai sindacati dei medici conferma che la sanità pubblica è a rischio. Se nella prossima legislatura non verranno assunti nuovi medici e nuovi operatori il sistema della sanità italiana entrerà in crisi. Si deve cambiare rotta e tornare a fare della salute una priorità politica». così ha detto Pietro Grasso, commentando i dati forniti dalle organizzazioni dei medici. «I vincoli imposti dagli ultimi governi sul personale rendono infatti ormai impossibile in molte regioni un’offerta di servizi adeguata ai bisogni della popolazione», conclude il leader di Liberi e Uguali.